Crollo palco Jovanotti, dolore e rabbia: «Pagavano Francesco 5 euro l'ora»

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~Stella*
CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 17:44




20111213_pinna

ROMA - Dolore e polemiche nel giorno dopo la morte di Francesco Pinna, studente-lavoratore 20enne, rimasto schiacciato dall. La procura ha aperto un'inchiesta per omicidio, disastro colposo e lesioni.

Quando il carro mortuario compare dalla rampa del Palasport, le ragazze e la donna in attesa comprendono che a bordo c'è il corpo del «loro» Francesco Pinna, uno studente lavoratore di 20 anni, di Trieste. Erano accorse lì, all'uscita secondaria, dopo aver sentito la notizia dell' incidente. La disperazione è straziante anche per chi ha consuetudine con le tragedie, nessuno dei numerosi cronisti ha il coraggio di avvicinarsi mentre una delle ragazze batte le mani contro il muro urlando «Francesco, ti amo, torna... torna». Il giovane aveva accettato il lavoro di montaggio del palco di Jovanotti per raggranellare un pò di soldi.

Quando la struttura alta una decina di metri all'improvviso si è accartocciata su se stessa completa di struttura di luci già montata, Francesco era lì sotto. «È morto sul colpo» decreta il medico legale.

Avrebbe potuto fare una strage, invece a sera nell'ospedale Cattinara rimangono ricoverate «solo» sette persone: per cinque si tratta di una scrupolosa «osservazione», per uno di condizioni serie (nel reparto ortopedia), per un altro, infine, di condizioni gravi: è in rianimazione.

Tutti giovani, tutti maschi. «Sai quanto guadagna un ragazzo come lui? Cinque euro l'ora. Si può morire per questo?». A chiederlo, a se stesso e al gruppo di giovani con i quali si intrattiene in un bar vicino dove dal televisore passano in continuazione le immagini del disastro, è un collega di Francesco.

Caschetti di plastica, moschettoni e zaini. Non si conoscevano, o almeno dicono che non conoscevano Francesco, che «si cambia, si gira, si lavora un giorno qua un giorno là» ma tutti sono concordi sul fatto che «non si può morire così, a 19 anni, a 20 anni, per una cosa del genere...».

Nel tardo pomeriggio, tra le tante dichiarazioni, compare su Twitter anche quella di Jovanotti: «Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente e lavoratore la cui vita si è fermata oggi nell'incidente che ha travolto la mia squadra».

In serata, dopo i sindacati che chiedono più sicurezza, interviene anche il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Quello degli incidenti sul lavoro, dice, è una «battaglia di civiltà alla quale personalmente non solo non mi sottrarrò ma vi dedicherò ogni mia energia. Gli Ispettori del Ministero sono stati subito incaricati di accertare cause e responsabilità del tragico incidente».

Appena conclusi gli accertamenti preliminari, il pm titolare dell'inchiesta, aprirà un fascicolo per omicidio colposo e lesioni contro ignoti.

In serata l'Associazione degli organizzatori e produttori di musica popolare contemporanea dal vivo (Assomusica), ha voluto rimarcare che «la
notizia che riporta che il costo del lavoro di facchinaggio è di 5 euro non è esatta.

Secondo le prime ricostruzioni, Francesco sarebbe rimasto schiacciato daun gruppo motore del peso di 200 chili che serviva per tenere sollevata la struttura

La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni. Il Pm Matteo Tripani, a cui è affidata l'inchiesta, ha già disposto l'autopsia sul corpo di Francesco'impalcatura allestita per il concerto di Jovanotti al PalaTrieste

FONTE: Il messaggero.it
 
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Gegè
CAT_IMG Posted on 13/12/2011, 18:09




Ecco la risposta di Jovanotti nella sua pagina Fb

CITAZIONE
Francesco Pinna e' morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone.

La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti.

Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare.

Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi.

Il mondo dei concerti e' un settore serio dove non c'è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c'e totale rispetto delle leggi e delle persone.

A Trieste si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento.Non c'e' giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura.

La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto,Francesco Pinna,di soli 20 anni,e noi tutti siamo sconvolti per quello che e' successo.

I ragazzi come lui non sono in tour con la squadra itinerante (composta di tecnici specializzati) ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città.Aspettano l'arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole,che ci si scatti una foto.

Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata.

Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa e' la tragedia.

Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perche' inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato.

Io so ,e mi e' stato confermato anche in questo caso,che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l'italia) ogni lavoratore locale e' assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato.Anche in questo caso era cosi.

Francesco e' uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.

Francesco e' morto per una fatalita' davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente.

E' una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire “una festa”,un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera.E invece stavolta tutto si e' ribaltato e ora c'e' solo dolore sul mio palco distrutto.

Ho appena saputo che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre,ci vediamo tutti i giorni per mesi interi. Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti.Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l'esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire.

Siamo gente seria,appassionata,facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico.

Francesco Pinna è morto costruendo una festa.La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo,che lui amava,come tutti noi.

Lorenzo

 
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